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CALCE

Fin dal tempo degli antichi romani era nota la peculiarità della calce di reagire con l’argilla e con i materiali vulcanici in genere.

L’esempio più eclatante dell’ottima reazione che ha la calce con il materiale vulcanico più diffuso, la pozzolana, lo abbiamo nel monumento simbolo dell’antica Roma, il Colosseo, la struttura infatti è fondata su uno strato di pozzolana stabilizzata a calce.

Sempre dell’epoca romana è l’utilizzo della calce, questa volta invece mescolata con terreni di matrice argillosa, infatti le fondazioni stradali delle principali arterie consolari era costituita appunto, con argille mescolate con calce.

Nel corso dei secoli l’impiego ti tale tecnica è caduta in disuso per essere totalmente abbandonata, privilegiando l’impiego di leganti pozzolanici (cemento) mescolato con acqua ed inerti per la realizzazione di fondazioni e l’impiego di materiali granulari sia di fiume che di cava per la costruzione delle fondazioni stradali. Negli ultimi decenni, a causa della difficoltà nel reperire materiali granulari di qualità provenienti da cave e destinati alle opere stradali, è stata rivalutata e migliorata la tecnica scoperta dagli antichi romani.

A tutti è ben nota l’eccezionale portanza che ha l’argilla nella fase secca, portanza che diminuisce fino a scomparire totalmente tanto più sottoposta ad imbibizione; la miscelazione della stessa con calce, nelle proporzioni ottimali, innesca una reazione chimica irreversibile che ne cambia le caratteristiche e consente alle terre argillose di mantenere l’ottima portanza anche in ambienti fortemente umidi.

La validità del processo è evidente anche a persone non esperte immediatamente dopo la miscelazione del terreno, infatti si apprezza un sensibile aumento della portanza dei terreni trattati specialmente se fortemente plastici e umidi (si arriva a rendere portanti terreni con indice di plasticità superiore a 30 appartenenti ai gruppi A6 – A7 quindi assolutamente non idonei a nessun tipo di utilizzo costruttivo); nel tempo inoltre, grazie alla calce residua non interessata dalla reazione chimica, si innesca un processo di legame pozzolanico che tende a legare le particelle di terreno fra loro, facendo aumentare nel corso degli anni la capacità di sopportare carichi allo strato stabilizzato.

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Un'altra peculiarità degli strati realizzati con terre stabilizzate, al contrario dei tradizionali strati realizzati con materiali da cava o con materiali provenienti da riciclo (demolizioni), è quella di non essere contaminati da limi plastici provenienti dagli strati sottostanti richiamati dall’effetto “pompa” a cui sono inevitabilmente sottoposti a causa dei carichi dinamici che li sovrastano.

L’adozione di tale tecnica nella costruzione di infrastrutture ha notevoli vantaggi sia del tipo ambientale che economico.

Oggi l’umanità ha iniziato a considerare il fatto che è diventato indispensabile salvaguardare la salute del pianeta da cui dipenda la nostra esistenza, ha iniziato a prendere coscienza che l’uso indiscriminato delle risorse che esso ci offre non fa altro che peggiorare la qualità della vita.

Il recupero di materiale destinato alle discariche e conseguenzialmente la riduzione di impiego di materiali derivati da attività estrattiva è un buon modo per iniziare a salvaguardare la natura.

L’impiego di terre stabilizzate a calce provenienti da scavi, riduce fortemente l’utilizzo di materiali di cava, evita o riduce la necessità di creare discariche, ne diminuisce drasticamente la movimentazione con autocarri, andando così di conseguenza a diminuire le emissioni di gas di scarico e rumore; riduce inoltre il traffico di mezzi pesanti sulla già congestionata viabilità ordinaria; tutto ciò comporta in maniera evidente a tutti anche un considerevole vantaggio economico. Gli Stati Uniti d’America hanno iniziato ad utilizzare la tecnica della stabilizzazione a calce fin dagli anni 50; nel 1976 per effetto del sempre più largo impiego di tale tecnica, ha evidenziato la necessità di gettare le basi per la sua regolamentazione a tale scopo la “Transportation Research Board’, US National Academy of Sciences” ha emanato una circolare per uniformare la lavorazione.